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Il 1924
La concorrenza fascista
Il dopoguerra 1919-1925 fu politicamente agitato, come già più volte dicemmo. Le agitazioni contro i cattolici, dopo la recrudescenza da parte socialista (i “rossi”), furono portate anche dalle squadre fasciste. Già dal 1920 si ebbero scontri tra fascisti e socialisti poi anche i circoli cattolici furono presi d’assalto da esagitate squadracce di teppisti fascisti. Basti pensare che dal 3 all’8 agosto 1922 buona parte d’Italia fu teatro della “rappresaglia” fascista contro il fallito sciopero rosso generale ordinato dall’Alleanza del Lavoro dal 30 luglio al 3 agosto. Fu un colpo mortale a ciò che rimaneva delle organizzazioni antifasciste, e la rivolta fascista ebbe i suoi epicentri più drammatici a Genova, Milano, Livorno, Ancona, Parma. Le iniziative fasciste contro i circoli cattolici continuarono anche nel 1923. Proprio una domenica del 1923 ricorreva l’inaugurazione del fascio melegnanese. Un gruppo di fascisti tornava, su un autocarro, da Lodi dove pure si era svolta l’inaugurazione della sede del fascio lodigiano. Il gruppo dei fascisti si mostrava euforico, alcuni del gruppo erano armati. Entrando in Melegnano dalla via Lodi, i fascisti si accorsero che fuori dall’Oratorio maschile vi erano alcuni giovani oratoriani: i fascisti si misero a fare gazzarra, a lanciare minacce, e a sparare, finchè non ferirono un passante per cercare di spaventare il gruppo dei giovani oratoriani. Il pericolo maggiore per le opere oratoriane e quello legalmente più efficace venne quando il fascismo, ormai al potere, nel 1923 creò l’Ente Nazionale per l’Educazione Fisica e Morale della Gioventù, con il decreto n. 684; questo Ente Nazionale sarà cambiato poi con la costituzione dell’Opera Nazionale Balilla per l’assistenza ed educazione fisica e morale della gioventù, con la legge del 3 aprile 1926 n. 2247, entrando quindi in concorrenza con le esistenti organizzazioni di educazione ed assistenza della gioventù. 
I frutti del 1924
L’anno iniziava con le elezioni per il Consiglio direttivo dell’Unione Giovani, le quali diedero questi risultati: Presidente: Antonio Cremonesi, membro del Consiglio Federale di Milano e rappresentante del movimento giovanile diocesano. Segretario: Piero Pavesi. Cassiere: Francesco De Bernardi. Consiglieri: Luigi Agrati, Augusto Pisati, Adolfo Bellinzoni, Giulio Pizzini, Pasquale Crippa. Come assistente religioso, che era diversificato da quello dell’Oratorio, fu riconfermato don Michele Spinelli il quale già da tredici anni era nelle sue funzioni assistenziali. Intanto continuavano le celebrazioni del 25° di Messa di don Giovanni Sala, che si conclusero nella seconda domenica di gennaio con una solenne Messa all’Oratorio, con Vesperi ancora più solenni, con la distribuzione di un ricordo a tutti, i quali tutti (oltre 300) a sera si ritrovarono per un simposio sociale nel salone. A pieno ritmo viaggiava la filodrammatica: il dramma missionario “Sul fiume azzurro” venne rappresentato per cinque volte seguito dalla brillante commedia “Il diretto delle 23” rappresentata due volte. Con il dramma “Sul fiume azzurro” la filodrammatica partecipò al Concorso Drammatico di Lodi: primo premio categoria B, e per Carnevale presentò ai gusto del pubblico il dramma “Vinto!” con ripetute rappresentazioni. Il trapianto dei Corsi premilitari comportò anche che l’Oratorio diventasse la sede degli esami: 75 giovani furono promossi e la Commissione militare inviata dal Ministero ebbe parole di elogio. Si fanno avanti, con coraggio culturale, due studenti di teologia, i melegnanesi Gaetano Ponzellini con una conferenza all’Unione Giovani sull’Eucarestia, e don Giuseppe Del Corno che trattò la vita di San Tomaso d’Aquino. Dalla cultura teologica si ritornò al teatro: in maggio fu rappresentato il dramma “Legnano “, ripetuto più volte e ripetuto anche per raccogliere fondi da destinarsi all’erezione del Monumento ai Caduti in Piazza del Castello; e qualche settimana più tardi anche a favore delle cure balneari promosse dal Patronato Scolastico. Aria di rinnovamento alla “Virtus et Labor”: fu organizzata una squadra allievi che partecipò il 29 maggio al Concorso di Milano riportando buone affermazioni. Viene il giugno: viene la Prima santa Messa di un figlio dell’Oratorio, don Giuseppe Del Corno. Nella domenica 22 giugno mentre si celebrava una delle tante feste annuali tipiche in Oratorio, quella del Sacro Cuore, celebrò proprio all’Oratorio tra una folla immensa di amici, parenti, cittadini la sua terza Messa. Don Giuseppe Del Corno ricompensò con una serie di Conferenze presso l’Unione Giovani. Nuovamente la “Virtus et Labor” con un’accademia ripetè in Oratorio gli esercizi che presentò al Concorso di Milano: vennero a Melegnano, per l’occasione, diverse autorità politiche e amministrative, oltre che sportive, di Milano. Poco dopo si andò a Sant’Angelo Lodigiano per la Coppa De Simoni vinta proprio dalla “Virtus et Labor”. Era di settembre: la festa patronale eccola, bella e “celebrata colla massima solennità “. La pesca di beneficenza fu assaitata e l’incasso fu devoluto per i restauri della chiesa di San Giovanni Battista. La biblioteca era ulteriormente un mezzo di aggancio reciproco tra Oratorio e società melegnanese, quando non vi erano altri mezzi di comunicazione culturale con gli strati più umili della popolazione. Certo, il settore bibliotecario oratoriano era quello meno clamoroso e forse anche meno appariscente. Ma era ben capito dai giovani oratoriani che si prestavano a questo prezioso servizio sociale. Accanto a Pellegrino Origoni, per molti anni stettero Piero Pavesi che era di una certa cultura ed Ambrogio Ghigna. Due giovani benemeriti anche in altri settori.
Le prime aure freddoline di ottobre videro la partenza dell’assistente don Enrico Colombo, trasferito alla cura spirituale nel Sanatorio di Legnano.
Fioritura dell’Unione Giovani
L’Oratorio era nuovamente senza assistente. Le strutture oratoriane erano salde, ma il ruolo dell’assistente era, ed è indispensabile.  Abbiamo nelle mani una relazione che riporta tutte le attività svolte nel 1924 dall’Unione Giovanile.. Ne stralciamo alcuni brani significativi: “... a differenza degli anni trascorsi, tutto il nostro cammino fu oscurato dalle nubi che la Presidenza si studiò di vincere e di disperdere...", “Tenemmo 33 adunanze, quasi sempre accompagnate da conferenze a soggetto religioso ed apologetico”, tali adunanze erano svolte dall’assistente dell’Unione, don Michele Spinelli. Fanno seguito le ore di adorazione in comune. Accanto a queste attività diciamo così interne, l’Unione Giovani aveva anche una dimensione sociale pubbica: aiuti e prestazioni per i restauri della chiesa San Giovanni; sottoscrizione per il mantenimento di un catechista in terra di missione; sottoscrizione per le Sezioni Unione Giovani devastate in Brianza; organizzazione di una grande serata missionaria; regalo ad un novello sacerdote; raccolta dell’obolo di San Pietro; serata culturale con diapositive sull’abbazia di Montecassino; soccorso materiale per un degente all’ospedale; soccorso e contatto anche materiale con i soci militari. Ma le due punte di diamante dell’Unione Giovanile erano la Sezione Buona Stampa e l’Avanguardia. La prima era per la diffusione e la vendita-distribuzione dei giornali; la seconda era per la difesa nelle processioni e nelle manifestazioni pubbliche, ma che nel l923-’24 si orientava ormai verso l’intensa vita eucaristica, poichè il pericolo rosso piazzaiolo era momentaneamente scomparso. La relazione termina così: “... i nostri anziani non abbiano a rimproverarci d’aver abbassato quella bianca bandiera alla cui ombra combatterono per ben 14 anni le loro più belle e più sante battaglie”. Nella sua normalità ascensionale, anche la Biblioteca era sempre presente nel tessuto melegnanese: nell’anno 1924 essa diede in prestito 5920 libri. 
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