Nasce
il nuovo secolo. La popolazione comunale di Melegnano, al censimento del
1901, è di 6782 residenti. Per l’Oratorio di Melegnano sono gli
anni del consolidamento, dello sviluppo di alcune attività, e dell’opera
di due grandi protagonisti: il melegnanese don Giovanni
Sala ed il melegnanese Pellegrino Origoni.
Riassumiamo, in alcune date, la situazione oratoriana:
1887 - Fondazione dell’Oratorio.
1893 - Istituzione del Gruppo
Cooperatori.
- Istituzione della Pia Società dei bene-fattori.
- Costruzione della Cappella dedicata a San Giuseppe.
1895 - Il primitivo saloncino
è ripristinato come luogo di teatro e come sede della schola cantorum.
1899 - La biblioteca popolare
raggiunge i 1000 volumi.
1906 - Fondazione della sezione
ginnastica “Virtus et Labor”.
1907 - Costruzione del nuovo
salone per la filodrammatica.
1910 - Costruzione della Casa
per l’Assistente.
Guerra 1915-1918 - Caddero sul
fronte 89 melegnanesi; tra di loro vi furono
14 oratoriani. La vita oratoriana coinvolgeva ragazzi, giovani ed uomini,
che erano l’anima stessa dell’Oratorio. Per il 1905 noi abbiamo una statistica
riguardo alle presenze ed alle suddivisioni a seconda dell’età e
delle classi di appartenenza, per un totale di 458:
CONFRATELLI |
COOPERA TORI |
provandi
minori 84
provandi maggiori 72
provandi novizi 52
incipienti minori 38
incipienti maggiori 30
proficienti 38
confirmati 42 |
effettivi
incaricati 48
effettivi liberi 18
onorari 36 |
Ma gli anni che passano fanno scomparire
i protagonisti: la sera dei 23 maggio 1907 moriva don Giuseppe Besozzi,
nato a Melegnano nel 1842. Fu promotore dei restauri in chiesa San Giovanni,
del pronao al Cimitero, ed impegnò tutti i suoi risparmi per unirsi
all’acquisto del terreno dell’Oratorio maschile nel 1887. Vent’anni dopo,
dunque, l’Oratorio è consolidato nelle sue principali strutture.
L’anno 1907 che si chiude porta la novità lieta della costruzione
del nuovo salone per il teatro, la cui tinteggiatura estetica sarà
del giovane decoratore Luigi Bellomi; ma porta anche un’altra nota triste:
è la morte di don Pietro Gaggia, il 27 dicembre 1907, all’età
di 47 anni, uno dei sacerdoti che offrì il suo denaro per l’acquisto
del terreno per costruire l’Oratorio. Per l’Oratorio il 1908 è
un anno di importanza notevole. La mattina del 9 gennaio morì il
prevosto don Enrico Pescò, all’età
di 46 anni, un uomo stimatissimo e molto amato perchè assai vicino
alla sua gente. Fu prevosto a Melegnano dal 1896 al 1908, cioè negli
anni in cui l’Oratorio stava uscendo dal periodo di collaudo. Il
9 febbraio la “Virtus et Labor” tenne il suo primo concorso interno e pochi
giorni dopo si presentò al pubblico per una nutrita accademia. Nello
stesso mese di febbraio la filodrammatica insisteva nelle sue rappresentazioni
con ‘Legnano” e con “Il vecchio caporale Simon”. La cronaca riporta “...
si daranno recite pei benefat-tori ed anche di beneficenza, giacché
i bisogni dell’Oratorio crescono sempre... “.
E si vede che l’appello per pagare i debiti e per sostenere le spese sia
stato efficace perchè “una generosa
benefattrice venne in aiuto all’Oratorio pagando parte dei debiti".
L’intensità della vita oratoriana si notò anche a maggio
quando la “Virtus et Labor” si portò a Treviglio per vincere il
I° premio categoria B, e quando un folto gruppo di ragazzi e di giovani
si recarono a Monza per partecipare ad una grande festa oratoriana diocesana.
In agosto la “Virtus et Labor” fu a Legnano per un convegno ginnico con
altre società nello stesso giorno (domenica 9) in cui faceva la
sua entrata solenne il nuovo prevosto don Fortunato
Casero, già parroco ad Abbiate Guazzone, che sarà un
grande meraviglioso amico dell’Oratorio e fondatore anche dell’Oratorio
femminile. La cronaca della Festa patronale dell’Oratorio del 20
settembre riporta tra l’altro queste notizie “...
Il concorso dei Melegnanesi fu ininterrotto per tutta la giornata. La Pesca
di Beneficenza (che era sia per l’Oratorio
sia per il nuovo organo della chiesa dei Servi)
fu quasi totalmente smantellata, vi si contavano 8000 premi...".
Le prestazioni della Schola cantorum per l’Immacolata e per il Natale,
in parrocchia, chiusero gli eventi oratoriani del 1908: si cantò
la Pontificalis II di Perosi, l’Adeste Fideles ed un Sanctus pastoralis
di Carlo Galli. La Messa solenne fu accompagnata anche da diversi strumenti
della “nascente orchestrina composta di bravi e volenterosi giovani del
Corpo di Musica “G. Verdi”, istruiti dal vice maestro Serafino De Giorgi. |