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Il prevosto Quirico Mauri (1727-1741) amministrava il suo primo battesimo
il 21 gennaio 1727. Morì a 58 anni dopo alcuni mesi di grave infermità.
Ebbe la visita pastorale del cardinale arcivescovo Benedetto Odescalchi.
Il prevosto Mauri per incoraggiare la pietà verso la Passione di
Cristo volle introdurre in parrocchia la Compagnia della Santa Croce. Presentò
una domanda al cardinale Carlo Gaetano Stampa il quale rispose che
il 15 maggio 1739 poteva essere istituita la Compagnia. Il cardinale ordinò
al priore generale delle Croci della città e diocesi di Milano di
erigere canonicamente a Melegnano la Compagnia della Santa Croce. Il priore
si portò a Melegnano con alcuni consiglieri milanesi, entrò
in chiesa ed eresse la Compagnia alla presenza di tutto il clero e di numerosi
fedeli accorsi a parteciparvi. Tra gli scopi della Compagnia vi era quello
della devozione alla Croce nei giorni di venerdì e segnatamente
nel venerdì santo.
La fioritura del Convento femminile Dove oggi sono le case di abitazione in via Trento e Trieste con angolo in via Cavour, il convento delle suore di Santa Caterina nel periodo del prevosto Mauri era in piena fioritura e tenuto in buona considerazione. In questo convento stava come superiora una santa creatura. Una lapide di marmo bianco sul pavimento della chiesa, davanti alla cappella dell’Immacolata, ricorda la tomba della suora morta il 2 aprile 1734 nel monastero delle Suore Orsoline di Melegnano. La sua vita è descritta dallo storico Giacinto Coldani; si tratta di Francesca Maria Ferretti: “Spendeva molte ore del giorno e talora le notti intere nel santo esercizio dell’orazione; onde per ciò ne avveniva di vederla quasi sempre raccolta e concentrata in Dio; i suoi passi erano gravi e modesti, né mai si vide fissar lo sguardo in faccia d’alcun uomo; umile e mansueta nel tratto col prossimo; il suo letto un poco di paglia, a cui serviva di guanciale un sasso; il suo cibo un poco di pane duro e muffito, entro di una schudella di brodo malcondito e mescolato con acqua; vestiva cilicio e domava il suo corpo con aspre catenelle e taglienti discipline; patì con indicibile sofferenza grandissime persecuzioni in voler stabilire la sua famiglia in Melegnano; stupendamente caritativa verso le sue sorelle; quindi per tal effetto non mancò aggravarsi di terzana doppia, di questuare a porta per porta il necessario sostentamento, acciò non perissero le suore per la fame, e finalmente dopo 38 anni di vita spesa in continui digiuni, macerazioni e penitenze, rese l’anima al Signore all’ora 24 del 2 aprile dell’anno 1734”. L'atto di morte del Prevosto Mauri Riportiamo qui, a modo di esempio, la descrizione dell’atto di morte come sta sul registro dell’archivio parrocchiale, 8 novembre 1741: “Il signor Quirico Mauri, preposto di questa chiesa collegiata, d’anni cinquant’otto, morì ricevuti li santissimi sagramenti e la commendazione animae e fu sepolto nella solita sepoltura capitolarmente col numero di sedeci sacerdoti, con l’accompagnamento di tutte le Scuole della Dottrina Cristiana e Confraternite all’uso di altri prevosti”. |
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