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Enrico Pescò
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Enrico Pescò (1896-1908), prima era coadiutore a San Gottardo in Milano. Ricevette la prima Visita pastorale nel giugno 1899 e la seconda nell’ottobre 1905 del cardinale Andrea Ferrari. Aveva accanto a sé nove altri sacerdoti come aiutanti. Sua fondazione tanto cara fu la Confraternita delle Figlie di Maria. Si propose di iniziare la stampa di un bollettino parrocchiale, dal titolo «La Campana», ma morì pochi giorni prima che uscisse il primo numero del febbraio 1908. Fondò il Circolo San Maurizio «Pro Fide et Patria» a carattere culturale, ricreativo, assistenziale. Fondò la società per l’abolizione dell’accattonaggio. Isituì il Pio Laboratorio di oggetti in vimini e trucioli per dare lavoro ai vecchi ed ai disoccupati. Collaborò alla erezione del monumento Ossario.
La voce della cronaca "Vox Populi Vox Dei"
Sul Registro della Cronistoria parrocchiale dal 1901 al 1935 si legge: “La mattina del 9 gennaio 1908 moriva don Enrico Pescò. Appena fatto giorno una triste notizia, notizia che a primo momento sembrava inverosimile rapidamente si diffondeva: È morto il signor prevosto! Quale sorpresa! Quale stretta al cuore! Intanto le campane con voce di cordoglio annunziavano anche a tutti la sciagura avvenuta. Ed ecco da tutti i punti della parrocchia accorsero persone di ogni condizione, di diversa età, di opposti sentimenti, tutte spinte da un solo pensiero: vedere ancora una volta quelle sante sembianze! Quanto eloquenti quelle espressioni che coprivano pietose adulazioni; no, erano espressioni che rispondevano perfettamente a verità. Difatti in undici anni che il compianto prevosto resse questa insigne parrocchia, si ebbe campo di ammirare il suo ingegno tanto perspicace e nutrito di buoni studi: la fermezza del suo carattere, la generosità del suo cuore sempre pronto al soccorso di ogni bisogno, al sollievo di ogni miseria; lo zelo prudente ed illuminato del disimpegno di tutti i doveri del suo ministero, specialmente nell’opporsi al diffondersi del mal costume; la sua attività per cui sembrava moltiplicasse se stesso; e con tutto ciò la sua pietà sincera e fervente. Ah! che ricordando sì belle virtù che del defunto prevosto facevano il Buon Pastore anche più si sente lo strazio di averlo perduto! E perduto nell’ancor fresca età di 46 anni! Però il nostro cordoglio è temprato dalla ferma speranza che il valoroso sacerdote di Cristo ci è intercessore in Cielo, perché ci fu padre tanto amoroso in terra. Nel giorno 10 febbraio nella nostra parrocchia si celebrerà un solenne ufficio di trigesima pel nostro compianto Pastore”. Il prevosto Pescò moriva alla giovane età di appena 46 anni.
Il Comitato per l'erezione del monumento Ossario
Ii 6 gennaio 1902 in un salone del castello mediceo si tenne la prima adunanza generale presieduta dall’avvocato Angelo Valvassori Peroni per l’erezione dell’Ossario ai caduti della battaglia dell’8 giugno 1859. Si stabilì che questo Ossario dovesse sorgere nell’antico cimitero. Durante il mese di gennaio si susseguirono diverse riunioni per la nomina del Comitato. In questo Comitato entrarono eletti anche il prevosto don Enrico Pescò e il sacerdote coadiutore don Pietro Gaggia. Si nominò anche la commissione artistica per la scelta del progetto: fu chiamato a parteciparvi il sacerdote coadiutore don Michele Spinelli che era anche un buon pittore. Dopo varie sedute calme o tempestose venne scelto il progetto dello scultore Donato Barcaglia, che univa all’idea religiosa (la cappelletta) il ricordo della gloriosa giornata. 
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