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Francesco Galli (1689-1705) incominciò ad esercitare la sua funzione in Melegnano, come prevosto coadiutore, il 19 dicembre 1669, mentre era ancora vivente il prevosto titolare Pietro Francesco Mangiagalli, ammalato ed inabile. Vide la Visita pastorale del cardinale arcivescovo Alfonso Litta nel 1675 e quella compiuta dal cardinale arcivescovo Federico Visconti nel 1687. Tra gli atti del suo ministero vi fu la benedizione della nuova chiesa di San Pietro nel 1671, come ora la vediamo, in stile barocco. Venuto a morire il preposto titolare Mangiagalli, per il diritto di successione divenne preposto titolare in data 14 febbraio 1689. Ma anche questo sacerdote, eletto preposto, già era ammalato da tempo di grave malattia mentale ed aveva lunghi periodi di assenza perché doveva stare a letto. Il clero melegnanese allora lo giudicò inabile per sempre e non voleva riconoscere la sua nomina a preposto. Si crearono momenti di tensione, con l’intervento delle autorità superiori e della Santa Sede, e dai più focosi era chiamato «preteso prevosto». Comunque fu considerato preposto a titolo pieno per legge ecclesiastica e non fu allontanato. Ebbe molto vicino quotidianamente un nipote sacerdote, Francesco Maria Galli, che era già curato della stessa chiesa di San Giovanni e riconosciuto anche dagli altri come pricipale coadiutore del preposto zio ammalato con un compromesso del 6 febbraio 1696. Nel mese di aprile del 1704 venne a Melegnano in Visita pastorale il cardinale arcivescovo Giuseppe Archinti per rendersi conto personalmente anche della situazione della prepositura e per visitare fraternamente il preposto ammalato. Nel Decreto di questa Visita il cardinale, ordinando alcune cose da farsi, affidò l’incarico «al signor preposto se guarirà, o al suo successore». Ma il preposto non guarì e venne difatti, nel 1705, il successore che era il melegnanese Carlo Antonio Grancino. |
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