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Giovanni Battista Sala (1650-1655) fu preposto dal 1650 al 1655, ed
era dottore in teologia. Dopo cinque anni di ministero andò a Lecco
per sostituire il prevosto Pietro Francesco Mangiagalli che venne a Melegnano
al suo posto. La sostituzione fu chiesta dallo stesso prevosto Sala, sia
per suggerimento dei suoi superiori ecclesiastici, sia per una certa situazione
di disagio pastorale in cui venne a trovarsi in Melegnano. Da Lecco, comunque,
continuò ad aiutare con soldi e con materiali i restauri della nostra
chiesa. Il prevosto Sala legò il suo nome ad una grande istituzione
nella chiesa di San Giovanni: il 23 dicembre
1654, il prevosto Sala, a nome della Comunità melegnanese, insieme
con i delegati popolari Angelo Bascapè e Giovanni Pietro Bolgiani,
presentò al cardinale di Milano, Alfonso Litta, una supplica dove
si riferiva che il culto divino nella chiesa di
San Giovanni richiedeva un nuovo apparato anche esteriore, e che sul
Banco di Sant’Ambrogio di Milano stavano depositati soldi per una somma
di lire 60.000, unitamente ad altre 12.000 lire raccolte e messe da parte
per essere usate alla prima occasione. In tal modo si arrivò alla
istituzione di sei canonicati, di cui uno con la prebenda teologale, da
unirsi agli altri due benefici già esistenti: quindi si formò
il Capitolo dei Canonici, formato complessivamente dal prevosto e da otto
sacerdoti canonici; e tutto incominciò a funzionare il 22 aprile
1655, secondo le Regole delle altre chiese che già avevano il capitolo
dei canonici, e cioè: preghiera in coro tutti insieme nella recita
dell’ufficio divino, cura del canto sacro, presenza alle cerimonie principali,
assidua amministrazione dei sacramenti e dedizione quotidiana al ministero
pastorale delle anime. Un ulteriore aumento del numero dei canonici si
ebbe nel 1732, quando il melegnanese don Carlo Francesco Baruffi, diventato
prevosto di Locate Triulzi, istituì altri due canonicati con la
riserva di nomina alla sua famiglia melegnanese.
Il capitolo dei Canonici La parrocchia rimase nello stato prepositurale, dapprima con tre e successivamente con due cappellani curati, dall’anno della sua erezione (1442) fino al 1654. Il 23 dicembre 1654 questa chiesa prepositurale divenne formalmente “collegiata”, cioè con un capitolo di canonici per l’erezione fatta dall’ arcivescovo cardinale di Milano Alfonso Litta. Con il nome di “capitolo” si intende il collegio degli ecclesiastici, chiamati comunemente “canonici”, che hanno come compito fondamentale di attendere alle funzioni liturgiche in parrocchia. L’adunata quotidiana dei canonici era anticamente chiamata “capitulum” perché vi si leggeva un capitolo, e cioè un breve tratto delle regole che determinavano i doveri della vita canonicale; successivamente il nome “capitulum” venne usato per indicare lo stesso collegio dei canonici. E incominciò la “residenza” dei canonici, come appare anche dal loro scritto di cronaca: “1655 adì 22aprile in giorno di giovedì. Acioché a memoria perpetua resti noto a’ successori nostri et al mondo intero il principio della residenza che è principiata nella Colleggiata di san Giovanni Battista di Melegnano sotto il felicissimo dominio et comando dell’ill.mo e rev.mo mons. Alfonso Litta nostro vigilantissimo arcivescovo [...] i canonici hanno ordinato che si canti questa mattina suddetta la messa dello Spirito Santo e insieme si dij principio alla formal residenza del coro [...] et è stata cantata detta messa solenne et le hore et intervennero tutti li signori canonici li quali parimente hanno voluto che dalla suddetta fonctione se ne faccia la memoria in questo libro delle ordinationi tanto più che il tutto seguì con grandissima sodisfatione devotione et concorso di tutto il po polo et essersi il tutto di fede”. |
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