..
Computers melegnano.net Melegnano.net
Associazioni 
Stefano Bersani (1872 - 1914)
In un passo che ricorre nella monografia, edita nel marzo del 1915 a ricordare la mostra postuma delle opere del pittore Stefano Bersani, Guido Marangoni scriveva: " i suoi quadri hanno tutti una strana irresistibile potenza di comunicazione emotiva, avvincono col fascino di una semplicità spontanea, quasi istintiva, con una fresca immediatezza d'espressione, rispondono esattamente alla piu' moderna ed acuta definizione che dell'arte si sia data alla poesia....". Queste parole sono come una sintesi dell'intera espressione poetica del grande pittore melegnanese, al quale la critica sia dell'epoca che contemporanea sovente ha espresso giudizi  imperfetti, non tanto per imperizia, quanto il suo carattere rifugge da troppo rigide classificazioni. La verità è che Bersani cresce artisticamente in una tradizione classica,  per poi procedere fra le fronde di un  "Romanticismo lirico" o "Realismo Lombardo" così che risulterà difficile costringerlo entro i confini di un preciso movimento culturale. Stefano Ottorino Carlo Giovanni Bersani nacque il 29 marzo 1872 a Melegnano, suo padre Angelo, aveva sposato Amelia Fiocchi, una donna di antica famiglia melegnanese, il Marangoni nel suo saggio ricorda: "...nell'adolescienza persierosa e sconsolata, dalla nativa Melegnano era mosso alla capitale lombarda per seguirvi i corsi di Brera. E nella lieta baraonda dei compagni, fra la scapigliatura giovanile degli artisti in erba, egli portava la tristezza della malferma salute, delle sventure domestiche ostinate ad amareggiargli le gioie ineffabili dell'animo che si apriva alle visioni dell'arte...." Entrato in giovanissima età all'Accademia di Brera a Milano, grazie all'aiuto materiale e morale della nobile famiglia Puricelli,  ebbe come suoi maestri Giuseppe Bertini (1825-1898) e Angelo Lorenzoli, dai quali apprese, in particolare, il disegno prospettico e la pittura degli interni. Esordì, quindi, come pittore e decoratore sostenuto dalla facoltosa famiglia milanese che ripago' quasi subito segnalandosi agli studi. Si fece notare presto per le sue indiscusse qualità pittoriche: non ancora ventenne prese parte all'Esposizione di Brera conseguendo l'ambito  "premio Mylius" con il quadro "il taglio del grano", detto anche "la mietitura", ora alla Galleria dell'Accademia di Brera; nel 1894 vinse il "Premio Fumagalli" con il quadro "l'Antro", che fu poi nel 1897 acquistato per la Galleria Nazionale d'Arte Moderna Valle Giulia di Roma, dove ancor oggi si trova; vinse successivamente il premio Canonica con il quadro, soffuso di malinconico romanticismo, "il Silenzio", ora alla Galleria dell'Accademia di Brera, uno dei quadri piu' belli e piu' splendidamente impostati di quest'ottimo artista: esso raffigura una giovane suora, dalla dolce figura, che, accanto ad un'ampia finestra munita di sbarre che la separano da uno splendido giardino, medita in atto di soave abbandono sulla vita claustrale e di silenzio alla quale si è volontariamente consacrata. Stefano Bersani fu valente pittore di paesaggi, notevoli per una soffusa vena malinconica, tecnicamente ridotti all'essenziale, dall'impressionante profondità e vastità; il tratto pittorico, trasferito sul supporto di tela o a volte su tavolette, viene distillato, nel caso di vedute, da un'indagine quasi ossessiva della luce: luce meridiana e per sua natura irriproducibile, agitata da un fremito e pur ferma, simile a quella che si para davanti agli occhi in certi istanti della giornata splendente, quando l'atmosfera sembra vibrare per eccesso di calore e ciononostante è limpida. E' tuttavia chiaro che la concezione razionale ed oggettiva dei dipinti e degli affreschi del Bersani si stemperano in un bagno di emozioni. L'Artista melegnanese tratto' anche tematiche sacre: partecipò al concorso bandito a Torino sotto il pontificato di Leone XIII per "Una sacra famiglia" dove partecipò con un eccellente dipinto. Di notevole rilevanza vi sono da ricordare anche le pitture a fresco che il Bersani, con maestrìa, proponeva quale efficace collaboratore di diversi architetti milanesi, alle nobili committenze decorando numerose ville e anche cappelle funerarie nel lodigiano, nel milanese e nel varesotto, sovente riuscendo a dare alla sua opera particolare e piacevole scioltezza. Dipinse nel camposanto di Legnano la Cappella Tosi, le due superbe figure femminili in mosaico, ornanti sopra una tomba nel cimitero di Lodi, dipinse altresì tutti gli accessori d'ornamento della palazzina dell'Ing.Piero Puricelli in via Donizetti a Milano, pregevoli ornamenti sono stati eseguiti dal Bersani anche nelle abitazioni di Carlo Mira e dell'Ing.Ucelli entrambi a Milano.   Qualche anno piu' tardi collaboro' con Bersani il pittore melegnanese Italo Martinenghi (1880-1954) che apprese da lui l'arte dell'affresco. Nel 1900 gli fu affidata, su designazione di Mosè Bianchi da Monza, la cattedra di pittura all'Accademia Cignaroli di Verona, che pero' egli tenne per breve tempo abbandonando l'insegnamento dopo appena un anno per ritornare a Milano alle sue mostre, lavorando intensamente e con largo successo. Nello stesso anno partecipo' al concorso Alinari col quadro "l'Annunciazione" . Partecipo' alle piu' importanti esposizioni in Italia e all'Estero, dovunque imponendosi per il suo magistero tecnico, per le sue doti di delicato colorista e di sagace, attento interprete del vero: egli , infatti si puo' considerare a pieno alla scuola Verista Lombarda, anche se specialmente nei paesaggi risente dell'influsso romantico cremoniano, talvolta con mirabili accenti poetici; in alcune sue opere vi sono accentuati segni del divisionismo previatiano, pur dovendosi notare che il Bersani non fu seguace di questa corrente pittorica, che era in auge proprio nel suo tempo e nel suo ambiente artistico. Mentre con opere sempre piu' sicure di tecniche e personalità il Bersani partecipava ai concorsi e figurava alle principali mostre milanesi, si preparava ad affrontare le difficili verifiche delle "Biennali Veneziane". A tali mostre vi fu ammesso per la prima volta nel 1907 con il dipinto "animali da cortile", nel 1909 vi ricomparve con il "Trillo delle allodole" che è oggi alla Galleria d'Arte Moderna del Castello Sforzesco. Nella biennale susseguente figurò con "Riflessi" e con il paesaggio "Il tempo non fa giudizio" nel quale era finalmente riuscito a trasfondere entro la figurazione paesistica l'impeto del suo sentimento interiore. Ripropose il suo genere pittorico alla Biennale nel 1912 con due deliziosi acquarelli: "Il biscotto" e "Tenerezze materne" , poi ancora con una luminosa impressione ad olio "La casa della balia". Sue opere si trovano, fra gli altri, nella Galleria d'Arte Moderna di Milano, fra le quali "Alba sul lago" , "El molin de la linosa", dipinto di soggetto campagnolo dal vivace cromatismo e dai felici effetti di luce, "ritorno dalla scuola", in cui è raffigurato un gaio gruppetto di fanciulli, "temporale vicino", episodio della vita di campagna abilmente e amorevolmente trattato. Altre sue opere fra cui "l'antro" e "la fattucchiera" sono alla Galleria romana d'Arte Moderna. La quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano conserva i suoi ritratti di Carolina Croce e Giovannina Monti, eseguito con buona penetrazione psicologica, ancorchè in esso si debba notare una vena di decadentismo, e del dott.comm. Antonio Rezzonico, eseguito nel 1905, di ottima e armoniosa fattura. Nella pinacoteca civica di Monza vi è il suo olio su tela "Sul declino", riferibile agli ultimi anni dell'attività pittorica del Bersani. Partecipò altresì al concorso per la pittura atta a ornare il "Battistero di Lodi" con "Il battesimo di San Giovanni Battista". Come unica onorificenza l'Artista ebbe l'appartenenza all'Accademia delle Belle Arti di Milano, come socio ordinario, secondo la delibera del 22 dicembre 1894, come attesta il Diploma giacente presso la Civica Biblioteca di Melegnano. Il Bersani riscatto' la vita dolorosa con l'arte, malaticcio, costretto a letto di frequente, impossibilitato a costanti amicizie femminili e quasi trepido alle sue tenerezze, fu in arte il creatore di volti angelici, dei corpi affascinanti sorpresi nella loro esuberanza, fu il pittore di campi fioriti gioiosi e di prati verdi. Il Marangoni ricorda, nella sua monografia, l'atto finale dell'Artista melegnanese con queste parole: "..ma quello studio, un giorno pieno di tele abbozzate e finite, di innumerevoli decorazioni e soprattutto dalle audaci speranze di Stefano Bersani, si era improvvisamente rattristato. Il fervore operoso d'un tempo non allietava piu' l'ampia camera tranquilla, il sole invano irrompeva dalle finestre aperte come per sfidare l'artista a rapirgli un sorriso ed il mistero della luce: invano i cavalletti porgevano alle carezze del pennello i quadrilateri bianchi delle tele preparate....". Morì il 20 luglio 1914 all'età di soli 42 anni, stroncato dalla etisia, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo artistico melegnanese, la città natìa successivamente gli dedicò il nome di una via, dove a suo ricordo gli artisti melegnanesi ogni anno, in occasione della festa del Primo Maggio, espongono i propri dipinti.
inizio pagina
AdCComputers
tel. 02 9837517
Melegnano Via Castellini, 27
webmaster@melegnano.net