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Antonio Napoli |
![]() ![]() Spesso la critica qualifica come "composizioni astratte" quello che può, in altri termini, essere definito anche come puro gioco formale, dove spesso è difficile, ed a volte anche impossibile, identificare precisamente gli oggetti che sono proposti, di cui se ne percepisce la traccia, come l'ombra bianca, piuttosto che un segno apparentemente geometrico, più o meno deformato, tutti definibili in senso generale come: cerchio, griglia, spirale ecc. Il fine dell'operazione non ha niente a che vedere con la ricerca della rassomiglianza, della fedeltà, della ![]() Nel fotogramma, che Antonio Napoli ricerca, conta soltanto il principio del c.d. deposito della sedimentazione, dei giochi virtuali ricercati e creati appositamente, soprattutto cogliendo uno solo dei particolari del soggetto da rappresentare (es. gli occhi, le labbra ecc:). Così l'immagine fotogrammatica non rappresenta altro che tracce fantomatiche di oggetti che nella loro materialità vengono colti e rappresentati, attraverso la fotografia dell'Artista melegnanese, nella loro immaterialità di effetti, di intrecci, di modulazioni, di sfumature, di trasparenze ed infine di deformazioni. Laszlò Moholy-Nagy, dapprima pittore, abbordò alla fotografia proprio attraverso il "fotogramma" (Laszlò è considerato uno degli inventori di questo genere) riassunse il procedimento in una sua celebre formula: ".fotografare, è strutturare per mezzo della luce..(.).il fotogramma è l'essenza stessa della fotografia". Il fotogramma appare e viene descritto qui letteralmente come una vera e propria impronta. ![]() Ed infine concludiamo queste considerazioni, senz'altro positive, sui fotogrammi proposti da Antonio Napoli nella sua raccolta "Poesia dei dettagli" (pubblicata e disponibile per una più accurata visione anche su internet ) con una implicazione dal tratto filosofico, che ben si attaglia al Nostro, tratta da "La camera chiara" di Roland Barthes che così recita: ".ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente !.." Melegnano, 10 aprile 2003 dott. Vitantonio Palmisano (ricercatore e critico arti figurative) |
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