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Pare che il Lambro bagnasse
un tempo più da vicino l’abitato di Cologno; quest’ultimo si sarebbe
sviluppato sulle sue sponde e ai lati dell’antica direttrice di collegamento
fra le due vie che da Milano conducevano rispettivamente a Bergamo e a
Como. Questa strada, posta sulla riva sinistra, attraversa il fiume con
un ponte, detto “carale” in quanto atto anche al passaggio di carri, di
cui si ha notizia ancora nell’865; essa permetteva anche di unire a Milano
i centri della Brianza. Sulla riva destra del fiume correva un’altra importante
vie che, uscendo da Porta Nuova, collegava Milano a Monza passando per
Sesto San Giovanni. Attualmente il corso del fiume Lambro segna per un
buon tratto il limite occidentale con il comune di Sesto San Giovanni.
Intorno a Colonea sorgevano:
ad oriente Sanctus Iulianus, cioè San Giuliano, la frazione tuttora
più famosa in quanto sede dell’omonima antica chiesa plebana; ad
occidente Sertole, l’attuale Santa Maria; più a nord Albairate (San
Maurizio al Lambro) e, a nord-est, Fresorio,Noxiate, Bexernolate.
Più a nord si estendeva
il territorio denominato Barbagia, terreno incolto e sterposo (il termine
“baraggia” indica ancora oggi quelle estensioni pianeggianti caratterizzate
da un suolo magro, poco fertile, dal colore in genere rossastro, lasciate
a brughiera o al massimo tenute a bosco).
L’aggregato di Cologno comprende
ormai senza soluzione di continuità anche varie frazioni.
Oltre a San Giuliano, che fa
parte del comune già dalla seconda metà dell’Ottocento, va
ricordato San Maurizio al Lambro, situato a nord-ovest, un tempo zona talmente
malfamata da essere indicata col nome di Malfido; fu annesso a Cologno
nel 1866 insieme con Bettolino Freddo (precedentemente erano sotto Moncucco). |
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