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Associazione Modellistica Melegnanese | ![]() |
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Emilio Marzi | con il patrocinio del
ROTARY club Melegnano |
Emilio Marzi, oggi in pensione, ha incominciato ad appassionarsi di
modellismo, ed in particolare di lavori al traforo, nel 1990. All'epoca
era solito andare in giro a vedere le manifestazioni e le presentazione
di modelli, quelli fatti con la tecnica del traforo
lo colpirono in particolar modo e gli venne voglia di provare, di vedere
se anche lui sarebbe riuscito a fare qualcosa di buono e dobbiamo proprio
dire che qualcosa di buono in questi anni lo ha fatto, anzi molto di buono,
visti i riconoscimenti che ha ottenuto in
giro per l'Italia.
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![]() 3 mila pezzi di legno per il mini Duomo Guardandolo In fotografia può anche trarre in inganno e sembrare a tutti gli effetti una cartolina del più celebre simbolo della milanesità: il Duomo. Invece è un modellino in scala 1:100, realizzato In anni di certosina pazienza da Emilio Marzi, cultore melegnanese dell’arte modellistica. Costato per l’esattezza tre anni e sei mesi di lavoro, il piccolo Duomo non è l’ultima realizzazione di questo artista del traforo, ma per ammissione dell’autore rappresenta il vertice della sua produzione. «Non credo esista qualcosa di più difficile da riprodurre, spiega l’artista, in questo hobby sono partito dalla Tour Eiffel, da quella di Pisa, dal Big Ben di Londra, ma li ho trovati tutti più lineari. Per il Duomo bisogna partire da tavole di disegni ridotti delle architetture, realizzati una sola volta nell’Ottocento. Da questi si ricavano circa tremila pezzi in legno traforato, di cui seicento sono statue da porre sulle facciate e sulle guglie Io comunque, a scanso di equivoci, ogni quindici giorni salivo di persona sull’originale, per controllare se la copia procedeva bene». II Duomo in miniatura è valso a Marzi il terzo premio assoluto nel concorso nazionale di modellismo di Thiene. E sorprende sentire dal suo racconto la quasi casualità dell’incontro con questo hobby che si avvicina all’artigianato d’arte: «Non sono né un geometra né un disegnatore. Dovevo solo cercarmi qualcosa che mi impegnasse una volta in pensione». Prossimi obiettivi: la Certosa di Pavia e il Castello Mediceo di Melegnano. |
Il Cursus Honorum |
La tecnica
Prima di iniziare ad eseguire il proprio primo modello con il traforo, è indispensabile studiare i vari modelli, per individuare quello che più ci attira, anche se all'inizio dovremo stare attenti a scegliere un obiettivo possibile, considerando la scarsa esperienza di chi parte. Bisognerà poi munirsi di compensato, selezionando, fra i vari tipi, quello più adatto al modello che si intende eseguire. A questo punto è indispensabile il reperimento del classico archetto da traforo e di un buon numero di lame di scorta, nelle varie gradazioni di seghettatura. Ora si può partire, ma dimenticavo la cosa più importante, è assolutamente necessario munirsi di molta pazienza, e purtroppo questo è un prodotto che non è possibile acquistare in giro. Iniziamo incollando il cartamodello sul compensato e, pazientemente, con l'archetto, seguendo le linee del disegno, produciamo le varie parti di cui si compone il modello e che dovranno poi essere assemblate per ottenere il risultato voluto. Detto così sembra molto semplice, ma non è proprio facilissimo fare andare il seghetto dove dovrebbe e, all'inizio, purtroppo, spesso è necessario ricominciare daccapo. Appare così chiaro il perchè della pazienza, arma fondamentale per la riuscita dell'impresa, abbinata all'umiltà consistente nello scegliere un modello più facile all'inizio e poi, piano piano, sempre più complesso fino ad arrivare a fare anche voi il vostro Duomo. |
tel.02 9837517 Melegnano Via Castellini, 27 |