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Le
Premesse di questo viaggio in Dalmazia
vista con gli occhi di: Milost Della Grazia |
![]() Il XVIII° secolo era stato per i croati un periodo di notevole risveglio culturale, di cui voglio ricordare tre personaggi: Pavao Ritter Vitezovic, nato a Senj e vissuto a Spalato, il quale già nel 1710 sosteneva con i suoi scritti la necessità di un’unione dei popoli slavi. Alberto Fortis, già docente all’Università di Padova e trasferito a Spalato, il quale contribuì notevolmente a far conoscere le città e le isole della costa dalmata con il suo libro “Viaggio in Dalmazia”, divenuto nel 1774 un vero “best-seller”, letto anche da Goethe e dal suo amico, il filosofo J.G. Herder, autore di una raccolta di canti popolari slavi e precursore di quel movimento romantico tedesco che preconizzava una rinascita dei popoli slavi. Da ultimo Andija Kasic Miosic, frate francescano, nato anche lui a Senj e vissuto a Spalato, diventato famoso come scrittore e storico per aver pubblicato nel 1764 una antologia di canti popolari slavi, che intitolò “ Razgovor ugodni naroda slovinskoga” , in italiano “Colloqui piacevoli del popolo slavo”. Il libro, scritto in lingua croata, parte in prosa e parte in versi, ebbe una grande popolarità per il suo carattere di poesia popolare e folcloristica e fu letto con entusiasmo per molti anni, anche dopo la sua morte. In una ristampa, a pagina 411, il canto 126, ha come titolo: “ Morte eroica di Juraj Mladinich, comandante della flotta veneziana”. E’ il rimpianto per la scomparsa del comandante Juraj Mladinich, morto da eroe, combattendo per Candia e tutto si svolge con un dialogo tra un gruppo di nobili veneziani e Francesco Molin, Doge di Venezia e figlio di una grande famiglia patrizia. Il mio è racconto storico, poco noto, della guerra tra Venezia ed i turchi, documentato dall’Archivio Storico di Venezia, annesso alla chiesa di Santa Maria dei Frari. |
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