Influenze gotico-longobarde nel dialetto
La decadenza dell’impero romano favorì l’invasione in Italia di popolazioni germaniche di varia origine e di varia estrazione. Verso il 450 d. C. diverse tribù barbariche come Goti, Burgundi, Unni,ecc. si susseguirono nella conquista della Lombardia. Tra essi quelli che ebbero maggior peso per la nostra storia e per il nostro dialetto furono i Longobardi che diedero il nome a questa regione. I longobardi occuparono Milano e la Lombardia nel 569 d. C. ma furono vincitori solo militarmente: essi assunsero la lingua della gente che avevano sottomessa, e non imposero la loro lingua, così avvenne una compenetrazione tra il sostrato latino parlato popolare e la lingua dei nuovi arrivati invasori.  Noi non abbiamo conoscenze dirette del longobardo, nel senso che non ci è arrivato nessun testo scritto in quella lingua. A quei tempi, i pochi che sapevano scrivere scrivevano in latino. L'unica lingua germanica antica che ci sia sufficientemente nota è il gotico. Per quanto riguarda il longobardo, dobbiamo accontentarci dell'onomastica (per alcuni secoli, a parte qualche raro Paolo, tutti i nomi di persona sono germanici: Alighieri, Gualtiero, Guglielmo ecc.), della toponomastica, e di alcuni termini inseriti all'interno di un contesto latino: come guidrigildo, faida ecc.   Ecco alcuni esempi di parole longobarde entrate nel nostro dialetto melegnanese ( ma anche nei dialetti delle città e paesi della Lombardia ):
bàla               palla
balcun            balcone
banca             panca
bara               carro agricolo
béga               litigio continuato anche per futili motivi 
busch              bosco
fiàsch             fiasco 
furèsta           foresta
garantì            garantire
gratà              grattare, rubare
grüpia            greppia
guànt             guanto
guardà            guardare
guèra              guerra
lésna               lesina, attrezzo del calzolaio
mèlma             melma, terra abbondantemente intrisa d’acqua
milza              milza
palch              palco
sala                 casa di campagna con stalla
s-cena              schiena
scherssa         scherzare
schivà             schivare 
sguàtera          sguattera, serva di infimo grado
spacà              spaccare rompere 
spana               spanna 
spranga          barra di ferro
stambèch      stambecco
stambèrga       misera costruzione
stracch           stanco
stüch               stucco 
tola                latta , lamiera
tràpula           trappola
trincà             bere
e molte altre parole. L'influenza delle lingue germaniche sulle moderne lingue romanze, e quindi del longobardo sull'italiano, è stata così forte da  introdurvi non solo numerosi vocaboli, ma anche delle regole grammaticali; pensiamo per esempio all'uso degli infiniti preceduti da
preposizione (comincio a parlare, finisco di mangiare), uso che è sconosciuto al latino, e che è tipico delle lingue germaniche (inglese to + inf, tedesco zu + inf.).  Il futuro italiano non è la continuazione del futuro latino (ero, amabo ecc.) ma nasce da una forma perifrastica amare + habeo > amer-ò; esse(re) + habeo > sar-ò così come in tedesco il futuro si forma con werden (diventare) + infinito.
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